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Lo so, lo so, lo so. Appena hai letto il titolo hai pensato: “ma è impossibile per me portare il pranzo in ufficio” oppure “ma ho i buoni pasto, perché dovrei preparare il pranzo a casa e portarlo a lavoro?” oppure “ma da me non c’è il microonde! Come faccio a scaldare il cibo con questo freddo?”.

Siccome le risposte a queste domande sono lunghe e dettagliate, risponderò a tutte nei prossimi post. Intanto ti spiego la sfida e facciamo i conti per iniziare Febbraio al meglio.

Lo spreco di cibo in Italia

Tra i problemi legati al cibo che riguardano il nostro pianeta, di sicuro c’è lo spreco alimentare. Facendo qualche ricerca ho scoperto che l’anno scorso è stato fatto compilare a 430 famiglie italiane un diario giornaliero, in cui annotare in modo dettagliato il cibo buttato, specificandone tipologia e quantità.

Il risultato è stato positivo: nel 2016 (anno precedente) lo spreco medio di cibo era di 145 kg a famiglia e 63 kg a persona. Nel 2017 è diminuito a 84 kg a famiglia e 36 kg a persona. In termini economici (dice la ricerca) il risparmio annuale sarebbe di 110 euro a persona. La strada però è ancora lunga. Basti pensare noi italiani sprechiamo 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno, per un costo complessivo di 8,5 miliardi di eu….! Scusate, ho avuto un infarto!

Non solo il pranzo in ufficio…

Per le aziende è un po’ più complesso diventare sostenibili, ma tu puoi applicare da subito qualche consiglio per evitare di buttare nel cestino soldi e alimenti. Nei prossimi post (e per tutto il mese) parleremo proprio di questo argomento. Intato ti dò qualche idea:

  • Acquista solo ciò che mangi davvero: non ti piace la frutta? Non comprarla solo perché il dottore dice che devi mangiarla. Tenerla a marcire in cucina non fa bene né a te né a lei.
  • Conserva bene ciò che acquisti: sapevi che la durata dei prodotti è influenzata anche dal ripiano del frigorifero in cui li riponi? Ne parleremo meglio.
  • Porta il pranzo in ufficio: è il nostro obiettivo del mese perché circa il 16% degli sprechi alimentari avviene nella ristorazione. Limitare i nostri pranzi nei ristoranti può aiutare. E se proprio ti va di andarci…
  • Porta a casa gli avanzi: ciò che non mangi oggi, puoi gustarlo domani. Insomma, se il cuoco cuina bene anche il giorno dopo quel piatto sarà ottimo.
  • Scegli alimenti “bruttarelli”: la frutta e la verdura con qualche difetto non la vuole mai nessuno e viene buttata. Prova ad acquistarla spiegando al fruttivendolo perché lo fai e chiedigli un po’ di sconto. Solitamente sono ben contenti di fartelo sulla merce “invendibile”.
  • Dai una chance ai prodotti in scadenza: per lo stesso motivo della frutta brutta, spesso sono anche scontati.
  • Preferisci alimenti freschi non confezionati: ti aiuteranno a non produrre spazzatura. Puoi trovarli nei negozi sfusi ma anche nei negozietti sotto casa o al mercato. Sono anche migliori per la salute.
  • Crea ricette per riutilizzare gli avanzi: parola d’ordine “polpette”. Ma ci sono anche frittate, torte salate, timballi, sformati… insomma: niente scuse!

Questa era solo una “carrellata” per darti un’idea della miriade di soluzioni possibili. Scegli quelle che meglio si adattano al tuo stile di vita e, ricorda: il miglior aiutante per ecorisparmiare è la fantasia!

Ora arriva il mio momento preferito. Hai già in mano una calcolatrice e l’agenda della fortuna? Bene, partiamo.

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