La piacevole lentezza in casa
Caro lettore, per me casa è il posto in cui crescono i nostri sogni. Andrebbe sempre amata, curata e rispettata, perché chi cura la sua casa cura sé stesso. Casa è uno stato mentale, che mostriamo attraverso i semplici gesti che accompagnano la nostra quotidianità.
Ecco perché per casa mia ho scelto un approccio slow.
Ecco perché trovo pace nella piacevole lentezza che posso esercitare in ogni stanza del posto fisico e mentale più bello che c’è.
Ecco perché oggi condivido con te le mie stanze slow.
Bagno
Il bagno per lo slow living è il tempio della cura del corpo. Un posto dove occuparsi di sé stessi è più di un gesto frettoloso, è un vero momento di piacere e relax. Io lo considero una piccola SPA domestica dove posso creare dei rituali da seguire per sentirmi sempre al meglio di me.
In bagno mi godo dolcezza della semplicità: asciugamani di cotone sempre puliti, un diffusore di aromi da accendere ogni mattina e i miei prodotti beauty scelti con cura. Tanto basta a farmi iniziare bene la giornata.

Cucina
In cucina slow living è mangiare stagionale, cucinare partendo dagli ingredienti base comprati sfusi, anziché comprare tutto pronto. Sempre più spesso sento il desiderio di mangiare meglio: per la mia salute, per il pianeta, ma anche per sentirmi più bella.
Mi piace creare piatti tradizionali dagli un tocco nuovo, inventare ricette leggere ma non per questo meno gustose, appaganti o belle. Non puoi immaginare la soddisfazione di imparare a creare piatti buonissimi con pochi ingredienti freschi ed economici. Mai sottovalutare la dolcezza della tavola apparecchiata per cena, con la tovaglia pulita anche quando si è soli.
Studio o ufficio
Forse non hai una stanza dedicata al lavoro e forse ti ritagli uno spazio per il portatile sul tavolo della cucina. Non importa. Un posto di lavoro slow, a casa o fuori, è innanzitutto nella tua mente. È darsi degli orari e delle regole da seguire per non alienarsi o stressarsi, ma terminare con successo le attività. È ordine e pulizia. Ridurre al minimo le interruzioni, ma darsi delle pause obbligate.
Quando lavoro mi piace tenere a portata di mano una bottiglia d’acqua riutilizzabile non molto grande, in modo da avere una scusa per alzarmi e sgranchire le gambe andando a riempirla. Slow working è sapersi organizzare: non accettare più incarichi di quanti ne possa svolgere e darmi (o chiedere) delle scadenze che sia in grado di rispettare.
È lavorare per la qualità, non per la quantità, interagire coi colleghi anche al di fuori delle mansioni lavorative, scegliere uno sfondo del dektop nuovo o darsi una crema mani profumata ogni tanto.
Soggiorno
Ogni casa italiana ha un angolo dedicato all’accoglienza. Con o senza divano, unito alla cucina o separato, noi italiani abbiamo il bisogno atavico di un posto in cui poter spendere del tempo di qualità con gli altri.
Un soggiorno slow ha sempre un profumo pronto ad accogliere gli ospiti, che si tratti di una candela profumata o del dolce aroma di una torta fatta in casa da accompagnare al caffè o al tè e alle chiacchiere… senza fretta.
Se poi il soggiorno è quello della nonna, non mancano mai delle caramelle, biscotti o altri dolcetti rigorosamente sfusi o in lattina riciclabile. Slow, nei rapporti con gli altri è sorrisi, gentilezza e affetto, donati senza chiedere nulla in cambio.

Camera da letto
Il mio primo passo consapevole in camera è andare a dormire ad un orario stabilito, al posto di crollare sul divano e risvegliarsi alle 2:00, camminando come uno zombie alla ricerca del letto.
Slow living in camera da letto significa bandire i dispositivi elettronici tra le lenzuola. Dedicarsi ad un’attività piacevole che concili il nostro riposo, come la lettura di un libro, spalmarsi una crema, scrivere un diario o sorseggiare una bevanda calda. È biancheria pulita, cuscini morbidi e coperte calde. È addormentarsi con un pensiero felice o con un abbraccio… o con entrambi.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e spero che tornerai presto a leggermi.